domenica 10 settembre 2017

Come riconoscere se un avocado è maturo?



L’appeal di noi Italiani nei confronti di questo superfood che non appartiene alla nostra cultura culinaria non è ancora ai massimi livelli, nonostante l’avocado sia il frutto più instagrammato del momento.
Ma tranquilli, il numero degli estimatori di questo frutto speciale ricco di buone qualità è destinato a crescere anche nel nostro Paese.
A Los Angeles e nelle grandi capitali internazionali l’avocado toast, le tartare e l’avocado burger (anche in speciali e apprezzatissime versioni vegan) compaiono da tempo nei listini dei menù dei locali più di tendenza, e i giovani d’oggi a quanto pare ne vanno pazzi.
Ad oggi non è certamente popolare in Italia e proprio per questo motivo si trova solamente nei grandi supermercati o dai fruttivendoli più forniti e spesso può capitare che venga esposto ai consumatori quando in realtà il frutto è ancora acerbo.
Questo accade perché l’avocado a differenza di altre tipologie di frutti matura solo dopo la raccolta dall’albero.
E’ importante quindi capire quando il grado di maturazione è ottimale per assaporarlo al meglio, anche perché essendo un frutto tropicale il costo è ben al di sopra della media.

Anch’io inizialmente ho riscontrato delle difficoltà perché non sapevo che andasse consumato solo ad un certo livello di maturazione e che acerbo fosse decisamente immangiabile, però un po’ alla volta ho imparato a selezionare il frutto con meno incertezze.
Perciò prima che l’avocado-mania dilaghi anche nel nostro Paese, meglio saperne qualcosa di più fin da subito.

Per capire a che punto della maturazione è il frutto, bisogna valutare alcuni aspetti.
Per esempio quando al tatto premendolo leggermente risulta morbido, l’avocado è maturo; se avete intenzione di non adoperarlo subito allora conviene sceglierlo ancora sodo e lasciarlo maturare.
Nel caso abbiate acquistato l’avocado ancora acerbo e volete farlo maturare velocemente, è possibile metterlo all’interno di una busta di plastica con una mela o una banana (lasciandolo sul banco della cucina e non in frigo), le quali rilasciando etilene, permettono all’avocado di velocizzare il livello di maturazione. Nel caso contrario per rallentare la maturazione, conservatelo pure in frigo.
E’ anche possibile togliere il picciolo nella parte superiore del frutto: se si stacca facilmente e la colorazione della polpa sotto è verde, allora l’avocado è maturo al punto giusto ed è possibile tagliarlo; se è giallo chiaro l’avocado è acerbo mentre se è marrone scuro l’avocado è troppo maturo.
Anche l’udito può venirci in aiuto: se scuotete l’avocado avvicinandolo all’orecchio e sentite qualcosa che si muove all’interno, significa che la polpa si sta staccando dal seme e quindi la maturazione è già andata oltre.
E’ in ogni caso da evitare di acquistare l’avocado con macchie scure esternamente, perché sono segno di ammaccatura o di troppa maturazione.
Una volta tagliato, la polpa all’interno dev’essere gialla e se tende al marrone conviene buttarlo.
Nel caso l’abbiate erroneamente tagliato troppo presto, basta spremere del succo di limone e strofinarlo sulla polpa esposta, avvolgerlo nella pellicola trasparente, metterlo in frigo e nel giro di qualche giorno sarà pronto.
Una volta aperto, l’avocado si conserva in frigo per 2-3 giorni massimo.

Francesca Maria
♥♥♥

2 commenti:

Sonia Cerca ha detto...

Io faccio sempre la prova del picciolo, è infallibile! Grazie mille per il post :)

Francesca Maria Battilana ha detto...

E' vero, verissimo! ^^

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